1. UN ARTISTA DA RECORD. Il Guinnes de Primati cita Picasso come il pittore più prolifico al mondo con 75 anni di carriera alle spalle.
2. UN ARTE TROPPO POCO REALISTICA. Una volta Picasso venne criticato da un uomo perché la sua arte era troppo poco realistica. Allora l’artista gli chiese: “Mi può mostrare dell’arte realistica?”. L’uomo gli mostrò la foto della moglie e Picasso divertito gli domandò se la moglie fosse alta cinque centimetri, senza gambe e braccia, e sopratutto senza colori tranne varie sfumature di grigio.
3. FRASI FAMOSE. Una delle sue frasi più famose era: “I mediocri imitano, i grandi copiano”.
4. PICASSO ERA PENIAFOBICO. Era terrorizzato di diventare povero.
5. LA MALEDIZIONE DI PICASSO. Il pittore spagnolo ebbe tantissime donne, di cui due mogli ufficiali, ed è stato spesso criticato per il suo forte atteggiamento maschilista. Alcune di queste donne ebbero una fine molto strana: la prima moglie Olga Kolkova, ex ballerina russa-ucraina, impazzì; la seconda moglie Jacqueline Roque si sparò; Marie-Therese Walter s’impiccò e Dora Maar, eccentrica fotografa croata, ebbe un terribile esaurimento nervoso.
6. FURTO DELLA GIOCONDA. Nel 1911, quando il Louvre denunciò il furto della “Gioconda”, i primi ad essere sospettati furono Picasso e l’amico Guillaume Apollinaire
7. IL CANE. Picasso aveva un bassotto di nome Lump.
8. PICASSO E I NAZISTI. A Parigi i soldati nazisti e l’ambasciatore tedesco si trovarono di fronte a “Guernica”. Insoddisfatti del capolavoro domandarono a Picasso: “Avete fatto voi questo orrore, maestro?”. Lui rispose: “No, è opera vostra.”
9. L’EMICRANIA. Secondo il neuroscienziato olandese Michel Ferrari, l’emicrania sarebbe stata la sua musa ispiratrice. Infatti secondo i sui studi i visi tagliati in verticali e le sproporzioni sarebbero dovute alle visioni spezzate e frammentarie dei malati di aura visiva, malattia di cui forse soffriva.
10. IL POETA PICASSO. Egli stesso non si considerava solo un artista ma anche un poeta, come ripeteva spesso agli amici. Pablo Picasso, infatti, come Michelangelo e tanti altri, scrisse anche versi e poesie. Inoltre realizzò tre bellissime interpretazioni de “Il poeta” tra il 1904 e il 1912. Quella datata 1911 dipinta mentre si trovava sui Pirenei francesi a stretto contatto con l’amico George Braque, pittore e scultore, iniziatore assieme a lui del Cubismo, è la più famosa.